Vai al contenuto
0 0 votes
Article Rating
Home » Arti Marziali Asiatiche » La Leggenda del Salice

Leggenda del salice

Origini del jujutsu: Shirobei Akiyama

La leggenda del salice è una storia che spiega l’origine del jujutsu e la filosofia della Hontai Yoshin-ryu, una delle scuole più antiche di jujutsu tradizionale. Questa storia è narrata in un manoscritto chiamato Tenshin Shin’yo-ryu Taiiroku, nel quale è trascritta una conversazione tra Iso Mataemon Ryukansai Minamoto no Masatari, il fondatore della Tenshin Shin’yo-ryu, e Terasaki, uno dei suoi allievi.

Secondo la leggenda, molti secoli fa, visse un medico di nome Shirobei Akiyama. La tradizione vuole che durante i suoi viaggi in Cina compiuti per studiare la medicina tradizionale e i metodi di rianimazione egli avesse studiato anche i metodi di combattimento del suo tempo tra cui un’arte chiamata hakuda, che consisteva nel colpire con le mani e i piedi, quindi differente dal jujutsu il quale era composto più che altro da prese e proiezioni. Akiyama imparò tre metodi di hakuda e ventotto tecniche di rianimazione da morte apparente.

Quando tornò in Giappone, cominciò a insegnare quest’arte ma visto che aveva pochi mezzi, i suoi allievi si stancarono presto e lo abbandonarono.
Contrariato dal suo insuccesso, per cento giorni si ritirò in meditazione nel tempio di Daifazu a pregare il Dio Tayunin affinché potesse migliorare.
In questo periodo, elaborò 303 metodi e applicazioni differenti dell’arte dell’hakuda.

Un giorno, durante un’abbondante nevicata, Akiyama osservà che il peso della neve aveva spezzato i rami degli alberi più rigidi che erano rimasti spogli. Gli occhi di Shirobei Akiyama si posarono allora su un albero, che invece era rimasto intatto: era un salice, dai rami flessibili. Ogni volta che la neve, accumulatasi sui rami, minacciava di spezzarli questi si flettevano per liberarsi del suo peso e riprendevano immediatamente la posizione primitiva. Akiyama capì che la forza non stava nella resistenza, ma nell’adattamento e nella cedevolezza. Così creò una nuova arte marziale che incorporava il principio del salice, il Yoshin-ryu (scuola dello spirito del salice).

Questa dottrina fu tramandata a Takagi Shigetoshi, un samurai che serviva il signore del castello di Shiroishi. Takagi era famoso per la sua forza fisica e per le sue vittorie in combattimento. Suo padre lo esortò a non fidarsi solo della sua forza, ma a sviluppare anche la sua tecnica e la sua eleganza. Per farlo, gli raccontò la storia del salice, che aveva appreso da Akiyama. Takagi fu così colpito da questa storia che cambiò il suo nome di Takagi Oriemon a Yoshin-ryu Takagi Oriemon, per includere lo spirito del salice nella sua discendenza. Takagi studiò anche altre arti marziali, come il Takeuchi-ryu, e creò una sua scuola che combinava le tecniche di hakuda, jujutsu e bujutsu.

Questa scuola fu chiamata Hontai Yoshin-ryu (scuola originale dello spirito del salice), per distinguerla da altre scuole derivate dal Yoshin-ryu. La Hontai Yoshin-ryu esiste ancora oggi e si tramanda le tecniche di combattimento a mani nude e con armi in maniera quasi del tutto invariata da 400 anni. L’attuale caposcuola è il Soke Kyoichi Inoue Munemori, il 19° di una lunga e antica tradizione di Samurai.

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
Indicate the martial art you currently practice or have practiced in the past. Examples: Karate, Judo, Taekwondo, Capoeira, etc.
Indicate the year you started practicing the martial art.
Specify the belt or rank you have achieved in your martial art.
Enter the name of the gym or dojo where you practice the martial art.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Most Voted
Newest Oldest
Inline Feedbacks
View all comments
error: Content is protected !!
0
Would love your thoughts, please comment.x