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Ju No Kata

Forma della cedevolezza

Jigoro Kano, fondatore del Judo, esegue Ju no Kata, tecniche di Judo
Jigoro Kano (1860–1938), fondatore del Judo, esegue il Ju no Kata, dimostrando la grazia e la fluidità di questa forma d'arte marziale.

Il Ju No Kata (forma della cedevolezza), è uno dei kata ufficiali del Kodokan Judo Institute di Tokyo.

Esso fu sviluppato dal Prof. Jigoro Kano intorno al 1887. Inizialmente, il kata era noto come Taiso No Kata (forma dell’allenamento fisico). Formato inizialmente da 10 tecniche, solamente nel 1907 il kata venne modificato dallo stesso Kano, arrivando all’attuale classificazione con 15 tecniche suddivise in 3 gruppi, prendendo appunto il nome di Ju No Kata. Il kata può essere eseguito senza indossare un judogi e, poiché non prevede il completamento di alcuna proiezione, non è necessario eseguirlo in un dojo.

Il kata è stato progettato per insegnare i principi fondamentali del judo, in particolare il principio ju (flessibilità o gentilezza).
Il Ju No Kata è caratterizzato da movimenti fluidi e precisi, da azioni di distensione muscolare isometrica e da un’attività aerobica molto intensa. Viene eseguito lentamente, non comporta cadute e quindi può venire utilizzato come ottimo esercizio fisico, inoltre l’esecuzione di questo kata non necessita che tori e uke indossino judogi e quindi può essere eseguito all’aria aperta, in ogni luogo, da persone di ogni sesso ed età; conferisce un perfetto senso dell’equilibrio e un buon controllo dei muscoli.

Si noti che sebbene la sezione femminile del Kodokan, istituita ufficialmente nel 1926, abbia sempre posto particolare enfasi sullo studio del Ju No Kata, è del tutto falsa l’opinione per la quale tale kata sia a uso esclusivo delle donne.
È pur vero che sin da subito il fondatore del judo non aveva una propria metodologia per insegnare alle donne. Assieme al proprio allievo Tomita perfezionò quindi uno specifico programma partendo proprio dall’insegnamento del Ju No Kata che permetteva un’introduzione graduale al judo, onde non spaventare le praticanti prima di aver raggiunto un grado e un’esperienza tali da potersi cimentare in tecniche più complesse.

Questo kata propone lo studio dell’alternanza tra yin e yang, ossia tra la “energia nascosta o passiva” e la “energia visibile o attiva”.

Illustri maestri del Ju No Kata sono: Masako Noritomi, Keiko Fukuda, Katsuko Umezo e Sumiko Akiyama.

Composizione del Ju No Kata

Gruppo I: Ikkyo

  • Tsuki dashi (trafiggere con la mano)
  • Kata oshi (spingere la spalla)
  • Ryote dori (presa ai polsi)
  • Kata mawashi (far girare le spalle)
  • Ago oshi (spingere il mento)

Gruppo II: Dai Nikkyo

  • Kiri oroshi (tagliare dall’alto)
  • Ryokata oshi (spingere entrambe le spalle)
  • Naname uchi (colpire in diagonale)
  • Kata te dori (prendere una mano)
  • Kata te age (alzare una mano)

Gruppo III: Sankyo

  • Obi tori (afferrare la cintura)
  • Mune oshi (spinta sul petto)
  • Tsuki age (pugno al mento dal basso verso l’alto)
  • Uchi oroshi (colpo dall’alto verso il basso)
  • Ryogan tsuki (dita negli occhi)

Video sul Ju No Kata

Ju No Kata – Video didattico del Kodokan di Tokyo – T. Ogata 6° Dan (Tori) – M. Samejima 6° Dan (Uke)

World Judo Kata Championships 2013 (Kyoto – JPN) – Etsuko Yokoyama (Tori) e Chigusa Omori (Uke) vincono il loro sesto titolo consecutivo nel Ju No Kata

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